Nelle scorse due settimane ho preso il mio primo smartphone e mi sono riaffacciato su Facebook dopo quasi tre anni (l'avevo usato solo per un mese e poi l'avevo abbandonato); mi sono iscritto quindi a Twitter e a molti altri servizi di social media. Questo potrebbe sembrare notevole alla maggior parte dei lettori solo considerando quanto ci abbia messo a salire a bordo della gigantesca macchina dei social media. I miei amici infatti mi conoscono come una specie di Luddista dei giorni nostri, o per lo meno come una persona reticente che proviene dal ventesimo secolo. Anche mio padre, che ha 87 anni, è su Facebook. Mia suocera usa un I-pad. Persino mio figlio, di 11 anni, ha di recente preso il telefono di sua madre, è riuscito a superare il blocco dello schermo, ha scattato tre foto ai propri piedi e me li ha inviati via messaggio mentre non ero in casa; io non sono affatto sicuro di potercela fare, mentre lui ha fatto tutto solo. Davvero, la cosa più sorprendente non è che io stia salendo così tardi a bordo della tecnologia del ventunesimo secolo; è proprio che io lo stia facendo. Che cos'è cambiato, quindi?
La risposta breve è che il post che state leggendo in questo momento è il mio primo approccio ad un progetto di scrittura che verrà praticamente alimentato dai social media. Scrivere blog post sarà solo la metà di quello che farò. Il resto dei miei sforzi consisterà nel diffondere il mio lavoro attraverso il mio network ed oltre, e partecipare ancora più ampiamente alla comunità di filmannex.com.
Ma fermarmi qua vorrebbe dire omettere che intraprendere questo progetto ha cambiato significativamente la mia mentalità riguardo ai social media. Tutti noi abbiamo avuto dei sospetti riguardo ai fenomeni di questi tempi. Io, come molti, avevo pressapoco l'opinione che fossero una causa ed una manifestazione di un'alienazione cronica dei nostri tempi. Pensavo inoltre che fosse particolarmente pericoloso per i Musulmani partecipare ai social media, dato che che i governi impegnati nella caccia alle streghe avrebbero potuto prendere di mira con facilità qualunque fratello o sorella che avesse qualcuno nel proprio network che, a loro insaputa, albergasse anche remotamente idee sediziose.
Queste preoccupazioni non sono infondate. I Musulmani dovrebbero probabilmente stare più attenti ai social media di altri. Ma non possiamo permetterci di ignorarli. Costituiscono sempre di più la valuta del discorso contemporaneo. Gli analisti predicono che la professione "specialista dei social media" - una delle più recenti ad apparire sul mercato del lavoro - sarà una delle prime a scomparire, dato che ci si aspetterà che tutti noi diventiamo esperti nell'utilizzo dei social media.
Tuttavia, il vero cambio di opinione per me c'è stato quando ho letto “The Healing Power of Digital Literacy”, scritto dal mio amico Giacomo Cresti. Giacomo è consapevole dei limiti e anche dei pericoli dei social media, come il ciber-bullismo, ma non manca di delinare come le soluzioni a questi problemi debbano - e necessariamente così succederà - venire proprio dagli stessi social media.
L'alfabetizzazione digitale possiede davvero un potenziale enorme per correggere alcuni dei torti sociale del nostro mondo. Lo stesso Film Annex ha esteso la stessa opportunità alle giovani donne in Afghanistan, a cui mi sto mettendo a disposizione. Hanno fondato laboratori dotati di internet in scuole superiori femminili in tutto il paese, incoraggiando le giovani donne ad essere pagate per scrivere blog. Così facendo, le ragazze acquisiscono anche abilità di marketing, un flusso di introiti personali di valore e la possibilità di mostrare ai lettori di tutto il mondo la realtà delle proprie vite in un modo che spazzi via il sensazionalismo miope del giornalismo sull'Afghanistan al giorno d'oggi - che, per molti di noi, è l'unico modo in cui possiamo formarci un'impressione sulla vita nel paese.
Internet è stato fondato anni fa, promettendo di democratizzare il commercio ed i media. Oggi, nonostante l'Amazonificazione attuale, mantiene ancora le stesse promesse, ma su una scala ancora più grande di quella un tempo immaginata. Come potrei io non sentirmi spinto a farne parte, quali che siano le mie tendenze luddiste? E se, miei vecchi amici, mi vedete ancora qui e pensate di non conoscermi più davvero, non preoccupatevi; ancora non riesco a riconoscere il telecomando a casa dei miei suoceri e non desidero nemmeno provarci.
al-Baraa Randall
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(Traduzione dall'inglese a cura di Nadea Translations)