#gioia: qualche ora dopo la nostra conclusione trionfante della corsa di 5 miglia Hope & Possibility, Dylan, Dusty ed io siamo saliti su un aereo, direzione San Diego, California, per passare qualche giorno di campeggio e surf con Izzy Paskowitz e Surfers Healing. Izzy è un ex campione del mondo di surf. È anche padre di un figlio autistico.
Izzy ha scoperto l'effetto calmante che l'oceano e il surf avevano su suo figlio quando Isaiah aveva circa 6 anni. Come molti altri bambini autistici, Isaiah soffriva spesso di sovraccarico sensoriale - anche le più semplici sensazioni potevano travolgerlo. L'oceano era l'unico posto dove sembrava trovare sollievo.
I due passano spesso la giornata facendo surf insieme, con Isaiah sulla tavola da surf e Izzy alla guida, sul retro. Fare surf ha avuto un effetto profondo su Isaiah. Le crisi sono scomparse. È più calmo. È più felice. Sorride.
Izzy e sua moglie, Danielle, hanno fondato Surfers Healing 15 anni fa, per offrire ai bambini autistici e alle loro famiglie qualcosa di elusivo ma, al tempo stesso, agognato da tutti: un giorno perfetto. Con l'aiuto di volontari incredibili e di una squadra di fantastici - e gentilissimi - surfisti, Surfers Healing ospita per un giorno attività di surf in tutto il paese. Lo scorso anno oltre 4500 bambini autistici hanno potuto sperimentare, grazie a loro, il potere benefico dell'oceano e del surf.
Negli ultimi 5 anni, Dusty ha fatto surf regolarmente con Izzy e Surfers Healing nelle loro escursioni a Belmar, Long Beach, Montauk e Naragansett. Due anni fa ha partecipato all'Autism Family Surf Camp e ha passato tre giorni facendo surf di continuo. Quando ce ne siamo andati, ho promesso a Dusty che saremmo tornati. Dusty non ha parlato d'altro fin da febbraio, quando abbiamo pianificato il viaggio di quest'anno. "Fare surf con Izzy. Ce l'hai fatta!" -- era così emozionato all'idea di tornare a Pacific Beach, al campeggio, da Izzy, Josh, Jersey Pete, Blake, Bucky, Trish, all'oceano, dai suoi amici.
Con Dusty si cammina sempre sul filo del rasoio. Le crisi sono imprevedibili. Non possiamo mai prevedere quando si presenteranno. E anche se queste crisi sono fortemente diminuite nel corso dell'ultimo anno, non sono sparite del tutto. Surfers Healing e i suoi campi surf sono l'unico posto in cui tutto ciò non ha importanza. Possiamo respirare. L'obiettivo di Surfers Healing è "aiutare ad accrescere la comprensione e l'accettazione dell'autismo." Ed è proprio questa parola, accettazione, su cui vorrei soffermarmi. Non siamo più nella fase della consapevolezza dell'autismo. Quella fase è finita. Passata. Tutti ne sono consapevoli. È sull'accettazione che dobbiamo concentrarci. Ed accettazione è proprio ciò che percepiamo ai campi surf. Va tutto bene. Non importa che Dusty ripeta frasi di continuo - di solito tratte da Thomas the Tank Engine ("Skarloey went to the works to be mended") o di Shrek ("This is my swamp"), o di Sound of Music ("Max, don't you ever say that again.") Non importa che Dusty abbia tentato di far smettere ai corvi di gracchiare alle 5.30 a Campland by the Bay ("Silence called Sir Tophamhatt") e, così facendo, abbia svegliato la maggior parte dei suoi compagni surfisti. Non importa che abbia voluto toccare i pantaloncini di tutti i surfisti accarezzandone la coscia (qualcosa di sensoriale, non chiedetemi). Izzy e i suoi ragazzi sono le persone più gentili, altruiste, generose, pazienti e semplicemente fantastiche del mondo. Accettano ed amano incondizionatamente nostro figlio e tutti gli altri ragazzi. Così come dovrebbe essere.
Dusty ha fatto surf per tre giorni consecutivi. E così hanno fatto anche la mamma e Dylan. Dylan è caduto, qualche volta.
La mamma, invece, è caduta parecchio.
Dusty non è mai caduto (ha un equilibrio incredibile).
Josh Torres, un bravissimo surfista e una delle persone più gentili che io abbia avuto la fortuna di incontrare, ha accompagnato Dusty giro dopo giro. Di continuo. La prima volta che siamo scesi in spiaggia abbiamo assistito ad una scena fantastica: Josh si è avvicinato a Dusty, lo ha salutato e gli ha messo la mano sulla spalla, al che Dusty gli ha detto "Come va, amico?". Dylan ed io ci siamo guardati, increduli. Dusty non aveva mai e poi mai detto qualcosa di simile prima di allora. Il loro legame è davvero stretto. La gioia sulla faccia di Josh - e su quella di tutti gli altri surfisti, quando i ragazzi cavalcano le onde - era davvero impagabile. Si stavano chiaramente godendo l'esperienza tanto quanto i bambini.
Nella comunità dell'autismo, Izzy è come un dio. Un salvatore. Vicinissimo ad una seconda venuta di Cristo. Ciò che ha fatto per le famiglie con bambini autistici ci ha permesso di avere per almeno un giorno - un giorno perfetto- un rifugio. Lui, Danielle ed il loro fantastico gruppo di surfisti ci hanno dato accettazione. Ci hanno dato l'opportunità di vedere i nostri figli fare qualcosa che non avremmo mai pensato potessero fare. Ci hanno dato amore. Ci hanno dato pace. E ci hanno dato gioia.