Età Giolittiana (1901-1914)

Posted on at


Giolitti era stato ministro del Tesoro nel 1889-1890. Nel 1892 divenne primo ministro ma fu costretto a lasciare a causa dello scandalo della Banca Romana. Fu ministro degli Interni durante il governo Zanardelli (1901-1903) e nel 1903 tornò alla guida del paese fino al 1914.
Nel 1889 Zanardelli abolì la pena di morte in Italia presentando un nuovo codice penale.
Alla fine del secolo re Umberto I fu assassinato da Gaetano Bresci (che fu condannato all'ergastolo ma fu trovato morto) Il nuovo re fu Vittorio Emanuele 3° (chiamato "Re Gambine").
All'inizio del '900 si verificò una crisi economica e ci furono diversi scioperi degli operai. Lo stato era rappresentato solamente da ceti borghesi che tendevano a reprimere gli scioperi ma Giolitti, che si era caratterizzato per i suoi metodi tolleranti, sosteneva che lo stato non doveva mettersi in mezzo alle dispute tra operai e datori di lavoro per 3 motivi:

- Perché non era giusto che alcuni avessero tutto e altri niente

- Perché mettendosi dalla parte dei lavoratori il governo avrebbe potuto ottenere voti-

- Perché se il lavoratore guadagna di più, spende di più.

Giolitti divenne capo del governo e fece varie riforme. La riforma più importante del governo di Giolitti fu l'introduzione del suffragio universale maschile. Giolitti creò inoltre una cassa a cui attingere in caso di invalidità, vecchiaia o morte di un lavoratore. Le coperture per questa cassa furono trovate facendo diventare monopolio di stato il mercato delle assicurazioni sulla vita. Un'altra riforma riguardò lo "spread" (rendita nazionale), cioè il rendimento dei titoli di stato italiani.
Giolitti inoltre fece diventare statale la scuola elementare.
Giolitti cercò di prevenire lo sciopero generale facendo un accordo con il partito socialista. Giolitti chiese a Turati di entrare a far parte del governo, ma Turati non accettò perché secondo lui il governo era espressione della classe borghese.
Nel 1911 Giolitti dicharò guerra alla Libia. Fu per Giolitti un modo per incanalare da qualche parte il desiderio di esercitare la violenza che proveniva dall'estrema destra e dall'estrema sinistra. I Socialisti si erano dichiarati contrari alla guerra in Libia (tra cui Mussolini che diventò direttore dell'organo del partito socialista).
Un gruppo di letterati aveva creato il movimento letterario del Futurismo
Nasce il nazionalismo italiano: "Il Regno" fondato da Enrico Corradini (prima rivista nazionalista italiana)
L'Italia dichiarò guerra alla Turchia e occuparono le isole greche del Dodecaneso. L'Italia vinse e dopo la guerra Giolitti propose il suffragio universale maschile (maschi >21 anni) nel 1912.
Nel 1913 ci furono nuove elezioni. Giolitti fece varare il patto Gentiloni che attenuava il "non expedit" di PioIX. I Cattolici avrebbero votato per il partito di Giolitti e Giolitti e i giolittiani si impegnavano a non far passare in parlamento alcune leggi contrarie alle volontà della chiesa.
Ci fu una nuova ondata di scioperi. Giolitti fu costretto a dare le dimissioni e suggerì al re di chiamare Salandra (ministro conservatore), che era contrario all'avanzamento delle masse.
Gli oppositori a Giolitti non furono solo i conservatori ma furono anche esponenti socialisti (tra cui Gaetano Salvemini che denunciò il fatto che Giolitti avesse trascurato il sud, tanto che la questione meridionale si stava aggravando. Lo accusò anche della guerra in Libia per "conquistare uno scatolone di sabbia" e di aver varato tante riforme attraverso dei brogli e alle elezioni di aver permesso dei brogli elettorali soprattutto nel sud.). Salvemini definì Giolitti "ministro della malavita" per gli accordi stato-mafia.
Nel 1914 scoppiava nel mondo la 1° Guerra Mondiale. Le cause risiedono nei rapporti tesissimi tra vari stati che erano venuti creandosi nel corso di oltre 40 anni perché l'Europa era stata grosso modo in pace dal 1870 (Guerra franco-prussiana) al 1914, ma i rapporti tra gli stati erano tesi. La Germania nel giro di questi 40 anni aveva realizzato una crescita industriale ed economica così forte da aver ottenuto la leadership europea nell'europa di allora. Allora la germania era praticamente al comando di tutta l'europa. La sua potenza commerciale era diventata così grande da minacciare la supremazia inglese. C'era una rivalità economica tra germania e inghilterra per motivi commerciali. La germania dal 1870 aveva tenuto la politica economica del Dumping, cioè una politica protezionistica per cui i prodotti da esportare avevano prezzi bassi, mentre i prodotti da vendere in patria potevano essere alzati.
Dumping: tenere bassi i prezzi dei beni da esportare e tenere alti i prezzi dei beni da vendere in patria.
La francia nei confronti della germania alimentava un forte sentimento nazionalistico e aggressivo chiamato Revanscismo.
 


TAGS:


About the author

darkrei

cool filmannex user

Subscribe 0
160