Gli amministratori di rete svolgono quotidianamente molte operazioni per mantenere efficiente la rete e buona parte di essi fanno uso dei protocolli del livello Application. Quando la rete da amministrare è di dimensioni ridotte o localizzata in uno stesso edificio, può ancora essere gestita "manualmente", come avveniva in passato. Ormai, però, qualunque amministratore di rete si deve occupare di reti estese e complesse, che richiedono strumenti per una gestione automatica e da remoto delle risorse. Inoltre negli ultimi anni, l'automatizzazione delle operazioni di configurazione e gestione della rete è diventata indispensabile per i device mobili (notebook, tablet, smartphone ecc.) che necessitano di un nuovo indirizzo IP ogni volta che cambiano rete.
I protocolli per la configurazione di un host sono usati dagli amministratori della rete per consentire alle macchine di determinare in modo automatico il proprio indirizzo IP e altri parametri necessari per connettersi a una rete TCP/IP. Oltre a rendere più efficiente la gestione rispetto a una configurazione manuale, essi sono usati di necessità per il setup di device mobili, di host senza un disco per memorizzare le informazioni (strorageless, diskless) e per effettuare operazioni da remoto.
In ambito IETF sono stati definiti protocolli di alto livello a supporto della configurazione e della gestione della rete o, meglio, della internetwork. Ci sono due tipologie di compiti svolti da un amministratore che richiedono protocolli del livello Application:
1. host configuration: ogni host deve essere configurato prima del suo utilizzo e della messa in rete; la configurazione permette all'host di svolgere le sue funzioni in modo corretto e appropriato;
2. host management: la gestione e il controllo degli host di una rete sono attività che devono poter essere effettuate da remoto, mantenendo sotto controllo alcuni parametri che segnalano all'amministratore anomalie o anche solo un degrado delle prestazioni (che spesso finisce per generare un guasto).
La definizione di questi protocolli del livello Application e non nel livello Network può, a prima vista, sembrare non del tutto corretta, infatti uno dei primi, rudimentali, protocolli usati per la configurazione degli host è stato il protocollo RARP (Reverse Address Resolution Protocol), definito proprio nel livello network. In realtà questa scelta offre non pochi vantaggi:
- le operazioni di configurazione non sono legate all'hardware della macchina, ma sono svolte in modo indipendente e, quindi, valido per qualunque tipo di host;
- i messaggi vengono scambiati tra end-system (E2E) quindi potrebbero attraversare più reti; ciò non sarebbe possibile con un protocollo definito nei livelli più bassi dello stack TCP/IP che svolge i suoi compiti in un ambito locale;
- si possono utilizzare le funzionalità offerte dai protocolli del livello Transport.