Da quando ho iniziato a usare
Film Annex come piattaforma digitale per dare forma ai miei pensieri,
condividere sui social media ha giocato un ruolo importantissimo nella mia vita. Le mie
abilità nell'uso dei social media sono visibilmente migliorate, e
scrivere blog è diventato molto più che un semplice hobby. L'alfabetizzazione digitale mi ha permesso di sfruttare l'opportunità offertami da
Annex Press - la media platform di
Film Annex - facendomi così capire il vero significato della
comunicazione senza confini.
Scrivere per Annex Press mi ha mostrato quanto potenti i social media possano essere nel promuovere campagne di vario tipo, dal promuovere l'empowerment femminile allo sviluppo di un sistema educativo sostenibile, dal mettere in luce gli abusi all'aiutare le persone ad aggregarsi per uno scopo comune. Inoltre, ho avuto modo di realizzare quanto efficienti possano essere nell'aiutare le persone a diventare economicamente indipendenti, specialmente nei paesi emergenti con un alto tasso di disoccupazione e salari molto bassi. I blogger possono infatti venire pagati per scrivere, e questi guadagni possono fare la differenza, alla fine del mese, per un'infinità di persone - e per le loro famiglie.
Alcuni studi mostrano come gli individui vittima di
cyberbullismo possano trovare conforto e supporto su
forum specializzati. Inoltre, i social media sono stati usati con successo come strumento terapeutico, nell'aiutare persone affette da disturbi del comportamento - inclusa la depressione - disturbi che non hanno a che fare direttamente col
cyberbullismo. Molte delle persone presenti in queste
chatroom si fanno forza l'un l'altra, dandosi consigli. È da queste conversazioni che molti capiscono di non essere soli, di avere alternative possibili e soluzioni ai loro problemi.
Per molte persone che si ritrovano emozionalmente e socialmente isolate è spesso difficile cercare aiuto, a causa del loro rifiuto verso il contatto diretto con gli altri. Al contrario, i social media permettendo di ricevere aiuto anonimamente, in un modo molto più accessibile ai loro bisogni e alle loro personalità. Danno loro la possibilità di raccontare le proprie storie, senza la preoccupazione di avere un interlocutore fisicamente presente davanti a loro. Grazie a questo tipo di comunicazione indiretta, in molti sono in grado di aprirsi con più facilità, palesando persino tendenze suicide - pensieri che in caso contrario non avrebbero mai condiviso. Se esaminati sotto questo aspetto, i social media possono salvare molte vite.
È innegabile che ci siano significative limitazioni nell'uso dei social media come strumento per divulgare consigli clinici, specialmente in casi come questi. Ma è anche innegabile l'apporto che questi stessi strumenti possono dare, e se anche l'intero sistema andrebbe sviluppato e regolamentizzato, sottovalutarne l'infinito potenziale sarebbe un grave errore.
Se hai perso uno dei miei articoli precedenti, relativi all'argomento, ti invito a far riferimento ai link seguenti. Sentiti libero di commentare e condividere sui tuoi social network. :-)
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