Rispetto ai numerosi problemi che affliggono il nostro Paese, le università giocano un ruolo di cruciale importanza. Il futuro di questa nazione non è nelle mani dei soldati e dei commercianti, ma in quelle degli studenti e dei pensatori. Citandone uno:
Lasciatemi educare i bambini di una nazione e lascerò perdere tutto il resto.
Finché saremo in grado di fornire ai nostri giovani una giusta e completa istruzione, non avremo bisogno di preoccuparci del nostro futuro.
Il vero obiettivo dell'istruzione universitaria non è, come si è sempre pensato, limitarsi a preparare gli studenti agli esami, fornendo loro ogni sorta di definizione e formula, appesantendo la loro mente con una serie infinita di nomi che dimenticheranno, di posti che non hanno visto, di citazioni che non ha mai compreso fino in fondo... un po' come riempire il loro stomaco di massi. L'istruzione non è soltanto uno strumento adatto a soddisfare la curiosità intellettuale, ma un modo di vivere. Quello che abbiamo letto e imparato sui testi di scuola rappresenta le fondamenta della nostra vita quotidiana.
Il primo obiettivo dell'educazione universitaria dovrebbe dunque essere quello di coltivare le qualità del singolo individuo: il coraggio, la speranza, lo spirito di iniziativa, la capacità di mettere in pratica delle conoscenze astratte. Un'istruzione che non promuove l'amore per la verità e la diffidenza verso il populismo e la superstizione rappresenta un increscioso fallimento.
Le università dovrebbero infondere nelle nostre menti fiducia nella propria cultura, promuovere l'unità interna, armonizzando il conflitto tra il nativo e lo straniero, l'antico e il moderno.
Infine, le università hanno il compito di rifinire la nostra cultura. Dovrebbero ampliare i nostri orizzonti, addolcire il nostro modo di essere, appassionarci a tutto ciò che riguardi l'umanità. Un'istruzione che ci isola dalla realtà non è una vera istruzione. Dovrebbe invece incoraggiare una condotta morale esemplare, esaltando la simpatia, l'amicizia e la comprensione reciproca. Come direbbe Abraham Lincoln: "Charity for all the malice towards none". Le università dovrebbero insegnarci ad essere forti, a sacrificarci, a sopportare. Nulla può essere ottenuto senza il duro lavoro. I nostri studenti, alla fine del loro percorso accademico, non dovrebbero sentirsi vuoti e pessimisti. Devono avere l'energia e l'entusiasmo che gli permetta di tramutare in realtà i propri sogni.
Se le nostre università si impegnino a perseguire i precedenti obiettivi, riusciranno sicuramente a traghettare il nostro Paese fuori da questo presente tumultuoso. È arrivato il tempo di abbandonare il vecchio, di adattarsi alle nuove situazioni e ai nuovi bisogno del popolo. Non devono semplicemente mirare all'arricchimento culturale, ma ad una crescita completa ed armoniosa dell'individuo, così da renderlo un cittadino pio e rispettoso degli altri, un modello per i leader della nazione.
Articolo originale: http://www.filmannex.com/blogs/qq/211565/
Traduzione dall'inglese a cura di Nadea Translations.
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