Vi sarà senz'altro capitato di leggere articoli e recensioni su film o su serie televisive in uscita (o anche di seguirle in TV, magari in coda a un telegiornale, corredate ovviamente di clip tratte dal film oggetto della presentazione o recensione, come dir si voglia). Personalmente, sono sempre combattuto dall'atteggiamento da tenere di fronte a queste recensioni: da una parte, vorrei leggerle attentamente per capire se un film varrà la pena di essere visto al cinema in base al giudizio critico del recensore (o al massimo se potremo degnarci di spendere qualche soldo per visionarlo in DVD, o addirittura aspettare direttamente il passaggio in TV); dall'altro, temo che leggendo troppo attentamente l'articolo scritto in modo frettoloso e superficiale, rischi di rovinarmi e di compromettere tutta la visione futura del film per colpa delle troppe anticipazioni relative alla trama o all'atteggiamento di un certo personaggio, riportate nell'articolo (i cosiddetti "spoiler", in inglese). Proprio qui sta "la difficile arte di scrivere una recensione cinematografica" (cosa che io non ho mai fatto, chiariamolo subito a scanso di equivoci): immagino che sia sempre più facile partire dalla storia per parlare di un film, ma occorre sempre trovare il giusto equilibrio e capire cosa svelare e non svelare. Per me, alla fine, conta sempre ed essenzialmente la trama (lo sanno bene anche a Hollywood, visto quanto sono pagati i “writer” e gli “storyteller”) e per quanto si possa lavorare sull'ambientazione, sulla bravura degli attori, sulla brillantezza dei dialoghi, sull'accuratezza della ricostruzione storica e compagnia bella, alla fin fine, un film noioso e poco riuscito è fatto essenzialmente di una storia che non convince, di un finale inconcludente (ma allora, che finale è?) e di uno svolgimento traballante. Quindi, il sapere in anticipo per filo e per segno la trama, mi toglie in concreto tutto il gusto di un film. A mo' d’esempio, immaginiamo la recensione del film ipotetico "Cenerentola" (così non rovino niente a nessuno).
Approccio di recensione A (il bravo e coscienzioso recensore): "Cenerentola è essenzialmente un film di rapporti umani, il difficile equilibrio familiare tra una figura femminile di matrigna opprimente e le figlie-figliastra trattate in modo discriminatorio. Ma l'occasione per il riscatto sociale esiste e una delle sorelle saprà forse approfittarne, pur tra mille peripezie."
Approccio di recensione B (il recensore guastafeste): "Nessuno ci sta a subire per sempre le angherie delle sorelle o della matrigna, e quindi alla fine Cenerentola, con quell'aria da vittima perenne e da santarellina, grazie soprattutto all’intervento di una maga misericordiosa, riesce a sferrare il colpo della vita, a riscattare la propria condizione sociale e a coronare il sogno di diventare una Principessa. Per scoprire che fine farà il resto del nucleo familiare, il consiglio è di visionare il film.”
Troppo buono.