Proprio ora sto lavorando alla sceneggiatura del mio primo lungometraggio. Ho cominciato a lavorare a questo progetto nel 2011 e finalmente mi sento pronto a finirlo, mentre porto avanti anche ad altri lavori di cui vi parlerò presto.
Notti insonni passate davanti al portatile a leggere, informarsi, cancellare, scrivere, cancellare, spostare qualcosa, cambiare qualcos'altro.. Scrivere una sceneggiatura non è affatto semplice. Soprattutto se non ti consideri uno sceneggiatore. Se mi ritrovo a scrivere è perché la trama di questo progetto è molto personale.. ma preferirei di gran lunga lavorare con sceneggiature scritte da altri. Oggi ogni regista sembra in grado di scrivere, fare foto, recitare, gestire una community etc. (e in parte, per quel che mi riguarda, è vero) - ma sono ben consapevole che continuare così non fa per me. Detesto anche un'altra cosa: il modo in cui le cose vengono fatte, al giorno d'oggi.
Foto scattata da A. Amengual durante le riprese del video musicale "Quiero aprender de ti".
Stanotte ho passato un po' di tempo a guardare i video musicali degli anni novanta e.. Wow. Ci sono dei lavori incredibili, degni di essere rivisti dai filmmaker di oggi. C'è stato un tempo in cui Internet non c'era, un tempo in cui le persone dovevano impegnarsi duramente per trovare informazioni e referenze. Il risultato finale era così molto più ricco di contenuti, editing, visuali estreme etc.
Video musicale di "Tonight" degli Smashing Pumpkin , basato su "Voyage dans la lune" di George Méliès.
Uno dei video musicali di Michel Gondry, senza effetti speciali creati al computer. Quest'uomo è geniale.
L'evoluzione per Todd Mcfarlane nel video dei Pearl Jam "Do the evolution". Incredibile.
Oggi tutto è cambiato. Sembra ci siano solo quattro modi in croce di girare un video musicale, usando i soliti 4 effetti visivi, le stesse inquadrature e coreografie, gli stessi stili. Immagino che quando qualcosa diventi virale, venga poi immediatamente copiata. Con il processo di democratizzazione dei contenuti audiovisivi, quello che in passato poteva essere copiato forse dieci volte, adesso viene copiato mille volte. Per molti filmmaker le fonti di ispirazione sono l'ultimo video trovato su YouTube, Vimeo o Film Annex - e siamo così pigri da non voler provare nuove fonti: libri, saggi, sperimentare da soli lavorando a piccoli progetti personali, ricercando un proprio stile. Pensate a quanti film e video musicali hanno gli stessi effetti: riflessi, immagini sfocate, editing discontinuo, flash, slow motion, distorsioni TV.. Senza dimenticare i continui movimenti - le "steadycam" diventano ogni giorno più economiche.
La mancanza di originalità è palese ovunque.
Certamente sono tutti effetti validi e "fighi", ma cosa c'è dietro tutti questi effetti speciali che colpiscono il pubblico? Praticamente nulla. I contenuti originali stanno morendo, se non sono già morti. Viviamo in un mondo di copie, di pigrizia creativa. Lavorare molto ad un progetto, oggi, ne dimezza il valore. Prima, i clienti dicevano: "Voglio il miglior video possibile, vai!". Oggi invece la frase più comune è: "Voglio qualcosa di veloce ed economico". È un ciricolo vizioso, come può essere spezzato?
I veri filmmaker e le persone che amano davvero ciò che fanno non lavorano tanto per i soldi, ma si concentrano sugli aspetti che i soldi non possono comprare: le idee, le intenzioni, le vere emozioni. Sono cose che non appaiono sullo schermo o nella colonna sonora, ma che possono penetrare nel cervello, nel cuore e nell'anima del pubblico.
Almeno i ragazzi di Asylum non nascondono le loro vere intenzioni! Anche se Battleship è basato su un gioco da tavolo.
Basta con i film alla Moulin Rouge, una commedia romantica in cui la parola "amore" appare così tante volte da far pensare che la crew avesse paura che il pubblico dimenticasse il tema principale del film (forse perchè la trama ha più buchi di un pezzo di groviera).
Forse sembro davvero pessimista, ma credo che oggi l'industria audiovisiva sia in una posizione sfavorevole. Dobbiamo fare del nostro meglio per ricordare al pubblico il motivo per cui l'audiovisivo viene considerata la Settima Arte.