Probabilmente è stata l'immagine nel mio ultimo articolo che mi ha dato l'ispirazione per scoprire il mondo delle illustrazioni di moda. Mentre stavo scegliendo delle immagini per la mia serie di articoli “Street Style Notes”, ho realizzato che le illustrazioni a volte sono decisamente molto meglio delle fotografie di moda standard - e ho messo in copertina l'illustrazione New York girl di Garance Dore.
Avete notato che le illustrazioni di moda create dagli artisti moderni al giorno d'oggi sono sempre più attraenti per i lettori delle riviste? Specialmente quando in esse è possibile riconoscere un artista specifico ed il suo stile unico? Ormai le immagini colorate, create a mano e che mostrano il lato "umano" nascosto nell'arte ci sembrano qualcosa di insolito e perciò le troviamo attraenti. Mezzo secolo fa, tuttavia, la situazione era completamente diversa.
In alcune fiere vintage in Italia, dove ho abitato per qualche tempo, ho avuto la fortuna di reperire dei numeri di Vogue e Harper’s Bazaar datati 1900-1940, il periodo in cui la moda era completamente illustrata. Devo ammettere che sono numeri spettacolari. Sfogliarli è come fare un viaggio nel tempo fino ad un'epoca in cui non esistevano ancora le macchine fotografiche, un tempo di lusso in cui le grandi pagine delle riviste erano opere d'arte autonome. Non c'erano fotografi (perché le macchine fotografiche semplicemente non esistevano), c'erano artisti, artisti di moda. Attraverso il prisma della loro immaginazione e capacità artigianali erano in grado di offrire ad un pubblico affamato di moda il bel mondo dello stile.
Le illustrazioni di moda, ed in particolar modo le copertine delle riviste, riflettevano in diversi modi i cambiamenti nella società e nella consapevolezza del pubblico. La famosa ragazza Gibson, il nuovo look di Dior, l'era del glamour di Hollywood degli anni 30 e la Pop Art degli anni 60 – tutti questi periodi storici importanti si riflettono nelle più influenti riviste femminili, create da geni del tempo come Charles Dana Gibson o David Downton.
Illustrazioni di moda della decade della Pop Art di Antonio Lopez (Elle, 1967)
Sono cambiate molte cose. Quando sulla scena è apparsa la fotografia, le illustrazioni hanno smesso di essere l'unico metodo di comunicazione visiva per le riviste femminili. La fotografia è diventata il suo sostituto e ha cambiato radicalmente l'industria della moda, per non parlare del resto del mondo. Non posso affermare che le riviste moderne non siano lussuose a livello visivo com'erano una volta, perché anche la fotografia è una forma d'arte, ma di certo manca loro questa sensazione "artistica e personale" che ci danno invece le illustrazioni.
La prima copertina con una foto completamente a colori di Vogue, fotografata da Edward Steichen (1932)
Anche se la fotografia ormai domina il mondo, l'illustrazione nella moda di certo non è morta. Ho iniziato a incontrare molti giovani artisti che collaborano con progetti e piattaforme collegati alla moda e creano per loro fantastiche illustrazioni. Si tratta decisamente di una rinascita di questa forma d'arte in tutti gli aspetti. Come molti anni fa gli artisti esprimono con l'aiuto di matite e pennelli la loro visione e il loro punto di vista personale.
Mentre il mondo della moda si accinge a sperimentare lo spazio digitale, a volte le illustrazioni appaiono in una forma completamente diversa da quella che osserviamo abitualmente. Mi viene in mente un esempio divertente - i fumettisti (anche i fumettisti sono illustratori) che immaginano il modo in cui sarebbero le nostre personalità preferite del mondo della moda se fossero bambini. È un'idea sempre originale e sempre azzeccata! Perché non rendere un poco più divertente quest'industria così seria?
Quando erano bambini, Fumettista di moda
Le persone amano cambiare e fare esperimenti, amano prendere qualcosa di vecchio e ricrearlo. Vedremo mai ancora una volta una copertina di Vogue illustrata? Scommetto di sì. Ad un certo punto le riviste di moda torneranno alle origini, ricreeranno la propria ricca storia e si inventeranno un nuovo metodo di comunicazione visiva con il pubblico. In fin dei conti, tutto quanto nella moda è ciclico, no?