Introduzione: ‘Sitara’ significa ‘stella’ nella lingua Dari dell'Afghanistan. E, che sia una casualità o il suo destino, non c'è nome migliore per Sitara Attaie. Sembra in grado di diventare una stella qualsiasi cosa faccia.
Ho sentito parlare dei molti talenti di Sitara in un numero di Afghan celebrities in cui si parlava della sua elettrizzante performance di ballo ai Rumi Awards dello scorso Novembre a Las Vegas.
Dicono che Sitara abbia affascinato centinaia delle personalità dei media afgani più conosciute a livello mondiale, nonché altri artisti e un pubblico televisivo globale, quando ha dominato il palco ai Rumi Awards con un medley afgano-indiano dalla bellezza sorprendente, di cui ha ideato in prima persona la coreografia.
Chi l'ha vista esibirsi ai Rumi Awards dice che non lo dimenticherà mai.
Dopo che sono stato presentato a Sitara Attaie, tuttavia, ho realizzato in fretta che in lei c'è molto di più della ballerina e della coreografa pluripremiata. Ha viaggiato molto ed è fluente in cinque lingue – dari, olandese, hindi, inglese e tedesco – ma Sitara è anche attrice cinematografica, televisiva e di teatro. È una personalità della televisione olandese e ha promosso gli spettacoli europei di superstar di Bollywood come Shah Rukh Khan, Hrithik Roshan, John Abrahame Priyanka Chopra. Oggi è un astro nascente di Hollywood con le sue recenti performance in diversi film e serie televisive pluripremiati.
E non è tutto. Ha vinto concorsi di bellezza nei Paesi Bassi e in Turchia. È una modella ricercata e sfila in passerella con regolarità. È stata addestrata formalmente in recitazione Method al famoso Lee Strasberg Theatre and Film Institute di West Hollywood. E come attrice e doppiatrice, Sitara Attaie ha lavorato a produzioni principali come Homeland di Showtime (Emmy Award - Miglior serie drammatica 2012), al film vincitore di un Oscar Argo (Oscar come miglior film 2013), RED 2, e a popolari serie televisive come True Blood, NCIS, Bones, e Nikita.
GIOVINEZZA E VIAGGI
Sitara Attaie è nata a Kabul. In gioventù ha passato molto tempo a casa a guardare i classici di Bollywood su vecchie cassette VHS, e da lì nata la sua attrazione per l'India e per i suoi film e balli. Suo padre gestiva un negozio di elettronica (chiamato Sitara) che affittava film di Bollywood e di Hollywood ai clienti. Quindi il padre di Sitara sostenne l'interesse della sua giovane figlia nel mondo cinematografico, portando a casa film di diversi generi da farle vedere. La piccola Sitara crebbe in un ambiente domestico pieno di film, musica, video clip e balli.
Quando Sitara compì sette anni la sua famiglia emigrò in India, dove il suo amore per quel paese e le sue vibranti arte e cultura continuarono a crescere. I vicini e gli amici indiani di Sitara la ricoprirono di attenzioni. Anche i suoi insegnanti indiani riconobbero il suo talento e furono molto incoraggianti.
Anche se era afgana, e quindi una straniera, Sitara dichiara di non essersi mai sentita fuori posto in India. La sua prima performance pubblica nel Giorno dell'Indipendenza indiana le fece vincere un premio per aver cantato ‘Hum Hoongee Kamyaab Ek Din’ - la versione indiana di ‘We Shall Overcome,’ un famoso inno dei movimenti per i diritti civili degli anni '60 negli Stati Uniti. A nessuno, nel corso della gara, importò sapere da dove venisse.
Sitara imparò i balli classici indiani (Kathak) a scuola, iniziò a parlare in modo fluente hindi e inglese e incominciò ad affermarsi come giovane artista. Si innamorò soprattutto dei balli Kathak, l'antica arte di esprimere i racconti epici indiani attraverso il ballo.
TRASFERIMENTO NEI PAESI BASSI
Dopo cinque anni memorabili trascorsi a Delhi ci fu un altro trasferimento famigliare. Dopo un breve periodo passato in Nepal e in Tailandia, Sitara e la sua famiglia presto si trovarono nuovamente ad essere immigrati nei Paesi Bassi. La vita lì era completamente diversa, ma Sitara fiorì completamente. Imparò a parlare in modo fluente olandese e tedesco e presto si ricavò diverse opportunità di carriera nel campo del giornalismo, del ballo, della recitazione, ma anche una carriera come modella e come promotrice di divertimento. “'L'Olanda mi ha dato tanto - una voce, una pelle più dura, e l'abilità di tirar fuori il meglio dentro di me,” dichiara oggi Sitara. “L'Olanda mi ha aiutato a diventare un individuo che ha la propria opinione e non ha paura ad esprimerla.”
Sitara ha ricevuto una laurea in Belle Arti dalla prestigiosa University of Groningen, e poi ha lavorato nei Paesi Bassi per diversi anni come giornalista finanziaria e modella. Ha partecipato ad una varietà di spettacoli e dibattiti televisivi sulle problematiche delle minoranze e nel frattempo è anche diventata una popolare istruttrice di ballo, nonché una performer e una coreografa. Ha vinto numerosi premi per il ballo e diversi concorsi di bellezza, e si è affermata come Manager Generale dei Sekier Entertainment Service (SES Entertainment) a Rotterdam. Fra le varie attività di promozione che ha intrapreso, ha introdotto i lettori olandesi alle star di Bollywood e a talenti nascosto scrivendo sulla rivista Cultuur Scouts.
Dopo aver deciso di trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti, Sitara abita ora a Hollywood e si è concentrata sulla recitazione, sulla coreografia e sulla sua carriera come modella e ballerina professionista.
È chiaro che Sitara Attaie è molto famigliare con il successo, l'avventura e con gli occhi del suo pubblico. Io, personalmente, l'ho anche trovata incredibilmente affascinante, intelligente e generosa di spirito. Ha persino sottratto del tempo alla sua agenda sempre fitta di impegni per contribuire con la sua abilità nella lingua olandese all'editing finale di ‘Afghaanse spreekwoorden geïllustreerd’, la nuova edizione in olandese e dari di ‘Afghan Proverbs Illustrated’.
Sia io sia la traduttrice del libro (Ariadne Bechthold della radio Afghan Voice FM di Londra) abbiamo trovato la rapidità, la precisione e la passione di Sitara per il nostro triplice progetto di traduzione in olandese, inglese e dari davvero notevole. Il risultato è stato il primo ed unico libro bilingue al mondo di proverbi afgani in olandese e dari. E la versatile Sitara Attaie si è aggiudicata l'ennesimo successo.
-----
Sitara Attaie parla qui in seguito con Edward Zellem, autore del premiato libro Zarbul Masalha: 151 Afghan Dari Proverbs e Afghan Proverbs Illustrated.
-----
BALLO ED INDIA
Film Annex: Sitara, è un privilegio parlare con te. Siamo affascinati dal tuo successo nelle arti di quattro culture e lingue molto diverse fra loro - afgana, indiana, olandese e americana
Sitara Attaie: Tashakur, Edward jaan. È altrettanto fantastico parlare con te. Sono davvero affascinata dal tuo lavoro con i proverbi afgani, e sono stata felice di aiutare ad revisionare l'edizione olandese. Non c'è dubbio che le arti, le lingue e le culture siano cose vive e vitali che ci uniscono gli uni con gli altri come esseri umani.
FA: È molto gentile da parte tua, Sitara jaan. Ma parliamo di te. Hai detto di aver 'scoperto la tua passione' per il ballo in India. Che cosa ti attira tanto nei balli indiani?
SA: Fortunatamente, sono cresciuta in una famiglia che ha sempre avuto grande considerazione per l'arte. Amo moltissimo i balli tradizionali indiani, nella fattispecie il Kathak e Bharata Natyam. Entrambi sono molto antichi. Amo il ballo tradizionale indiano perché combina lo storytelling con lo stile elegante dell'Oriente.
In India, parte del mio curriculum obbligatorio comprendeva delle lezioni di Kathak - così che potessimo esibirci poi davanti ai nostri genitori durante il Parents' Day. L'India è teatro di molto festival, spesso celebrati pubblicamente. Questi eventi sono spesso accompagnati da vari Talent Show che incoraggiano i bambini a mettere in mostra i loro talenti. Ho spesso ballato in questi show, desideravo ardentemente ballare e mostrarmi agli altri. L'India mi ha concesso sia l'abilità che un luogo dove poter mostrare al mondo la mia passione.
BALLO ED OLANDA
FA: Quindi in seguito hai portato la tua esperienza di ballo indiana in Olanda? Che cosa hai fatto lì?
SA: L'Olanda mi ha dato la possibilità di portare al livello successivo ciò che avevo imparato sulla danza in India, facendo entrare le mie coreografia nelle gare olandesi. Dopo aver vinto diversi campionati locali, ho iniziato a competere a livello nazionale nei Paesi Bassi e ho vinto anche lì. Questo mi ha aperto diverse porte che mi hanno permesso di continuare ad esibirmi e a lavorare sulle mie coreografia, nonché di insegnare danza.
Mi sono particolarmente divertita a lavorare con i Stichting Jungle Warriors, un team educativo di artisti internazionali guidato da Jan Kuiper. Il loro scopo è quello di aiutare gli adolescenti a scoprire di più riguardo alle forme artistiche internazionali. Ci siamo esibiti nelle scuole e in festival dell'educazione in Belgio, Olanda, Lussemburgo e Germania. Dopodichè ho iniziato ad insegnare agli studenti della Dansschool Klaassens nei Paesi Bassi, ed è stato molto divertente. Adoro aiutare le persone ad imparare a ballare, perché desidero che possano provare la stessa gioia che provo quando ballo io.
Ora il mio obiettivo è in di dare in qualche modo visibilità al nostro ballo nazionale: l'Attan. Mi rattrista quando vedo che l'attan viene praticato soltanto in contesti privati e famigliari. Altri paesi e culture promuovono e mostrano la loro cultura, musica e ballo, ma noi afgani, sfortunatamente, tendiamo a nascondere i nostri. Voglio cambiare tutto questo.
“DANZA IN MEZZO ALLE BATTAGLIE”
FA: È risaputo che i Talibani si oppongono alla danza. Hanno addirittura reso musica e ballo illegali quando detenevano il potere. Che cosa diresti di qualcuno che dice che non dovresti ballare?
SA: Credo che la danza sia una forma di arte. L'arte è l'espressione dell'anima. E l'anima è il nostro collegamento al divino. Molti Musulmani in tutto il mondo non si oppongono alla musica o alla danza. Il Sufismo, infatti, che è la dimensione mistica dell'Islam, incoraggia sia la musica sia la danza. Ad esempio durante la pratica Sufi della Cerimonia di Sema, i dervisci rotanti ballano al suono della musica. Questa cerimonia formale viene praticata per raggiungere l'estasi religiosa.
Quando si balla ci si distacca dal mondo fisico. Si raggiunge un momento in cui ci si sente elevati ed esaltati in uno stato esistenziale di gloria. Non credo che ci sia nulla di sbagliato in questo. Molti afgani amano e apprezzano l'arte della danza e amano ballare in prima persona. Le feste afgane contengono in genere molta musica e molto ballo.
Il motivo per cui poche persone considerano ancora la danza come peccaminosa ha le sue radici nell'associazione storica del ballo con le cortigiane di palazzo. Molti secoli fa solo le cortigiane ballavano pubblicamente per intrattenere re e signori potenti. Alcune persone si attengono ancora a queste credenze antiche e considerano la danza un tabù.
Ovviamente i tempi sono cambiati. Abbiamo imparato ad apprezzare l'arte del ballo nel nostro mondo moderno. Se la danza in precedenza veniva praticata solo dalle donne, ormai abbiamo anche fantastici ballerini e coreografi. Mi ha emozionato molto vedere un ballerino afgano, Meysem Noori, diventare uno dei finalisti dello spettacolo di successo So You Think You Can Dance in Olanda.
Questo dimostra che la danza è la danza. Pregiudizi nazionali, etnici o tribali non hanno posto nel mondo del ballo. Quando li vedo, li rifiuto.
Alle persone che dicono che non dovrei ballare, mi piacerebbe rispondere con due delle mie citazioni preferite. La prima è del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche:
La seconda citazione è del nostro amato poeta afgano Mawlana Rumi, che dice:
E quindi io ballerò!
FA: Tashakur, Sitara jaan. Sei stata d'ispirazione per tutti noi. Non vediamo l'ora di saperne di più nella Parte 2 della tua intervista su Film Annex.
#----------#
Nella Parte 2 della nostra esclusiva intervista, Sitara Attaie discute la diaspora afgana…la sua carriera nell'industria dell'intrattenimento…il suo interesse per i proverbi afgani….e molto altro.
Leggi la Parte 2 dell'esclusiva intervista con Sitara Attaie
Per ricevere le notifiche delle nuove intervista di Edward Zellem con le celebrità afgane, cliccate sul bottone verde in cima a questa pagina.
Kathak