Ancora emozionato dalla sera precedente, passata al Regno di Tavolara, abbiamo deciso di unirci ancora una volta a Pietro per un giro sulla sua barca alla volta del Golfo di Costa Dorata, proprio sotto a Porto San Paolo; la nostra avventura è iniziata a mezzogiorno e ha compreso un tour dell'Isola di Tavolara e di Molara, la visita al relitto di un vascello commerciale di trent'anni fa e una fermata a Punta Molara.
Di seguito è possibile vedere la spiaggia, creata dal mare, alla punta di Tavolara. La sabbia si accumula, creando una tenue connessione fra i due gruppi di rocce:
Abbiamo svoltato alla destra dell'Isola di Tavolara e abbiamo potuto osservare questo massiccio conglomerato di granito emergere dalle acque. In fondo si trova una riserva naturale e, proprio dietro l'angolo, la base NATO che un tempo era una base militare statunitense:
Abbiamo veleggiato intorno alle rocce e siamo entrati in una cava dove è custodita una piccola Madonna, in protezione ai marinari:
Da qui abbiamo fatto rotta verso la Piscina di Molara, dove abbiamo visto un'incredibile quantità di pesci nuotare fra la sabbia cristallina, allietati dal pane che era offerto loro da noi e dagli altri turisti:
In seguito ci siamo diretti alla destra di Molara e ci siamo fermati lungo la costa, per pescare ricci di mare:
Ci siamo potuti godere la vista di una nave-gelateria (solo in Italia possono succedere cose del genere!) e ci siamo fermati per una nuotata a Punta Molara:
Quindi abbiamo iniziato a rientrare verso il porto di La Finanza, oltrepassando il relitto di un vascello commerciale, affondato contro le rocce del golfo oltre 30 anni fa. Mi ha fatto venire i brividi:
Il giorno seguente abbiamo potuto osservare Tavolara dal traghetto che ci ha riportato a Livorno, in Toscana:
Lasciamo sulla grande isola della Sardegna una parte dei nostri cuori. Abbiamo apprezzato particolarmente i consigli e la saggezza di Pietro; ci ha mostrato una parte speciale della Sardegna e della sua gente! Ora devo soltanto allenarmi sulla lungolinea di diritto!
ciao
Francesco