Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche. Credo che il vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell'umanità.
-Albert Einstein
Nel mondo aumenta ogni anno il numero di persone che decisono di passare ad una dieta vegetariana, che esclude carne e pesce dall'alimentazione. Una dieta che era vista come una nicchia fino poco tempo fa inizia ora ad espandersi, e nascono negozi, ristoranti e alberghi che offrono cibo adatto a questo stile di vita. Chi per scelta etica, chi per scelta salutistica, la dieta vegetariana si sta espandendo esponenzialmente: ad oggi, un miliardo di persone in tutto il mondo ha scelto di nutrirsi evitando la carne, ossia uno su sette.
Quando vi è un aumento di quella che veniva considerata una minoranza, l'uomo si ritrova a dover scegliere come comportarsi: accettare il cambiamento, od opporsi con forza. In una società popolata dall'onnivorismo questa è tematica altamente complessa: da una parte, il nuovo insieme di vegetariani e vegani spingono (spesso anche con parole forti e violenza) al cambiamento; dall'altra i tradizionalisti, sentendosi minacciati nella loro libertà, reagiscono con l'ostracismo.
Il problema è quando una scelta personale viene imposta con la forza a chi non è pronto o semplicemente non vuole fare quella scelta. E questo problema, purtroppo, si presenta da entrambi i lati: spesso non c'è la minima intenzione di avere un dialogo, ma si cerca semplicemente di imporre.
Nella mia breve vita da vegetariana (lo sono da 3 anni) ho visto davvero ogni tipo di ottusaggine: da una parte onnivori che si vantano di quanti animali hanno ucciso nella loro vita, di come loro se ne freghino delle altre specie e di come gioirebbero a veder morire vegetariani e vegani. Dall'altra parte, però, ho visto vegani e vegetariani che gioivano della morte di macellai, che augurano tumori o malattie e che son convinti di essere possessori di una verità universale inderogabile.
Quasi immediatamente, per me, è stato chiaro quale sia il problema: la mancanza di rispetto. Una mancanza di rispetto, da entrambe le parti, decisamente allarmante e malsana. La stessa mancanza che nella storia è sfociata in guerre e persecuzioni. Perché, se si pensa bene al nostro passato, ogni conflitto è riconducibile alla mancata accettazione di una determinata diversità, e credo che sia il caso di smettere di attaccarci tra di noi per una scelta alimentare, e iniziare a cooperare. Ma soprattutto, sarebbe utile mettersi in discussione e ammettere di sbagliare.